Sant'Ambrogio Martire
Patrono della Città di Ferentino
Patrono della Città di Ferentino
Ambrogio, originario della provincia Ligure, Centurione romano, giunse a Ferentino al seguito del Preside Daciano, che era stato incaricato dagli Imperatori di perseguitare la fede cristiana. Qui Ambrogio venne scoperto come seguace di Cristo e denunciato all’autorità. Il Preside Daciano, con varie lusinghe, tentò di allontanarlo dalla vera fede, invitandolo a sacrificare ai falsi dèi di Roma. Il giovane Centurione sopportò ogni tormento per Cristo e, rimanendo fedele a Lui, nell’alba del 16 agosto del 304, presso la località Ara del Monticchio, venne martirizzato con il taglio della testa insieme ad altri 14 nobili cittadini di Ferentino.
Da subito i suoi resti mortali vennero conservati con devozione dalla Comunità cristiana della città che lo venerò come Martire. Le Reliquie del suo corpo vennero sepolte prima nel cimitero di Sant’Agata, successivamente nella precedente chiesa di Santa Maria Maggiore. Nella facciata dell’attuale chiesa è stata inserita quella che potrebbe essere stata la pietra che chiudeva il sepolcro del nostro Martire sulla quale è ancora visibile la seguente scritta: Ambrosio Px I PES (ad Ambrogio cristiano il santo Vescovo Giovanni pose). Il 29 dicembre 1108, sotto l’episcopato di Agostino (1106-1111) essendo Papa Pasquale II (1099-1118), le Reliquie vennero traslate nella nuova Cattedrale dei Santi Giovanni e Paolo; su due plutei, ora posti come transenne dinanzi all’altare maggiore della Cattedrale, ancora si canta quest’ultima sepoltura, con il ricordo della precedente “invenzione” del corpo del Martire avvenuta sotto il pontificato di Papa Pasquale I (817-824): “† Primitus inventus fuerit quo tempore S(an)c(tu)s/ si libet inquiri Paschalis tempore primi/ Martyris in pulchro docuit Scri(p)t(ur)a sepulc(hro)/ † Martyr mirificus iacet hic Ambrosius intus / Presul erat Summus Paschalis Papa Secundus/ quando sub altari sacra Martyris ossa locavit/ Aecc(les)iae Pastor pius Augustinus et actor/” (†La prima ricognizione ci fu al tempo di Pasquale primo, se si vuol cercare documentò l’autentica nel bel sepolcro del Martire. † Ambrogio, Martire degno di ammirazione, giace qui dentro. Era Papa Pasquale II quando Agostino, pastore pio della Chiesa e autore, collocò sotto l’altare le sacre ossa del Martire).
Il Vescovo Agostino, utilizzando la Passio di Sant’Ambrogio che risale al VI-VII secolo, riportata nella Bibliotheca hagiographica Latina antiquae et mediae aetatis con i nn. 375 e 376, ha redatto un ufficio liturgico destinato al Collegio dei Canonici. Questo ufficio in gran parte è andato perduto, ma alcuni frammenti di esso, insieme alle Messe per il dies natalis (16 agosto) e per la memoria della translatio corporis (29 dicembre), sono contenuti nel manoscritto vaticano Chigi C. VIII. 235, nella Biblioteca nazionale di Parigi, nella Biblioteca comunale di Avignone e nella Biblioteca Nazionale di Madrid. Questi frammenti provengono da codici di Messali in uso nella cappella papale già dal XIII secolo, segno che i Pontefici, che per lunghi periodi risiedevano a Ferentino con la Curia, avevano ricevuto dalla nostra chiesa il culto del Martire Ambrogio (cf. MANCHI A., L’ufficio liturgico di s. Ambrogio centurione martire di Ferentino, in: Ambrogio centurione patrono di Ferentino agiografia, storia arte, devozione – Centro di studi Giuseppe Ermini - Atti delle giornate di studio 1-2 luglio 1995, Città di Castello 1998, pp. 85-141).
Nei secoli successivi il culto al Martire si intensificò tanto che, il mercoledì 27 aprile 1639, il Vescovo di Ferentino Ennio Filonardi (1612-1644) autorizzava l’apertura del sepolcro di Sant’Ambrogio per disporre in modo più conveniente e visibile le sue Reliquie. Visto l’accorrere di popolo per venerare il Santo Martire, il Vescovo decise che la domenica successiva, che quell’anno cadeva il primo maggio, le Reliquie venissero portate in processione per le vie della città. Da allora ogni primo maggio la città onora Sant’Ambrogio con una solenne processione.
Tutto questo aveva riacceso nel cuore dei ferentinati una profonda devozione a Sant’Ambrogio ed allora si fece realizzare dall’argentiere romano Fantino Taglietti una statua Reliquiario, che rappresenta Sant’Ambrogio a cavallo. La statua, di proprietà della Comunità di Ferentino, venne consegnata ai Canonici della Cattedrale di Ferentino e benedetta dal Vescovo il 30 aprile 1641.
Il 17 ottobre 1747 il Vescovo Fabrizio Borgia (1729-1754) ritrovò il grosso delle Reliquie del Martire e, insieme a quelle già rinvenute nel 1639, le collocò in un’urna di marmo nella quale sono ancora oggi conservate.
Durante l’episcopato di Mons. Borgia, nel 1735 venne realizzata dall’intagliatore romano Filippo Cianfarani la macchina processionale in legno dorato per il trasporto della statua Reliquiario di Sant’Ambrogio.
Purtroppo, nella notte tra il 29 e 30 agosto del 1979, vennero trafugati gli otto putti/Angeli, e gli altri ornamenti della macchina processionale porta candele, stemma di Ferentino, due scudi e un’armatura romana. Soltanto negli anni successivi un comitato cittadino, sollecitato dal Vescovo Mons. Angelo Cella (1981-1999), dal Capitolo Cattedrale e dal Sindaco Ins. Francesco Gargani, con il contributo di tutti è riuscito a far scolpire di nuovo gli ornamenti trafugati nel 1979. La macchina processionale per la statua di Sant’Ambrogio venne restaurata e inaugurata il 21 aprile 1983.
Quando Gregorio XVI (1831-1846) il 3 maggio 1843 venne in visita alla città di Ferentino, essendo Vescovo Antonio Benedetto Antonucci (1842-1844), ricevette in dono dalla comunità locale una Lipsanoteca d’argento rappresentante Sant’Ambrogio a cavallo, realizzata dall’artista Filippo Borgognoni. Quest’opera, lasciata dal Papa in eredità alla tomba di San Romualdo in Fabriano, attualmente viene conservata nell’Eremo di Camaldoli e in due occasioni è stata esposta nel Museo diocesano di Ferentino (2019, 2024).
Il 30 aprile 1851 la città di Ferentino, riconoscente a Sant’Ambrogio, che sempre si era degnato di riguardarla con speciale patrocinio, fece realizzare dall’argentiere romano Vincenzo Belli un prezioso Reliquiario per la processione della vigilia della festa.
L’urna con le Reliquie del Martire rimase sotto l’altare della cappella dedicata a Sant’Ambrogio posta al fondo della navata destra della Cattedrale fino ai lavori di restauro della fine del 1800. In quell’occasione la cappella venne distrutta e, nel 1904, il Vescovo Domenico Bianconi (1897-1922) collocò l’urna con le Reliquie di Sant’Ambrogio sotto l’altare maggiore della Cattedrale, dove è ancora visibile attraverso una “fenestella confessionis”.
Qualche anno dopo lo stesso Vescovo domandò al Papa San Pio X (1903-1914) la facoltà di richiedere la Reliquia del capo di sant’Ambrogio che, nel 1179, era stata portata dal Vescovo di Ferentino, Rodolfo, ad Anagni in occasione della consacrazione dell’Altare della Cattedrale. Accolta tale richiesta con chirografo del 13 giugno 1905, l’altare di Anagni fu aperto nei giorni successivi e fu recuperata la Reliquia di un piccolo frammento del cranio di sant’Ambrogio che venne consegnata al Vescovo, il quale la fece conservare da Mons. Ernesto Angelisanti, delegato vescovile. Questa Reliquia, nel 1954, venne collocata dal Vescovo Mons. Tommaso Leonetti (1942-1962) in un Reliquiario dorato. Tale Reliquiario venne sostituito da un nuovo Reliquiario donato alla Cattedrale dalla Pro Loco di Ferentino nel 2003.
Nel 1954 furono solenni i festeggiamenti promossi dal Vescovo Tommaso Leonetti e dal Capitolo Cattedrale per i 1650 anni dal Martirio, festeggiamenti che culminarono nella processione del primo maggio quando furono portate, insieme alla statua di Sant’Ambrogio, anche le sue Reliquie, alla presenza del card. Benedetto Aloisi Masella, di Mons. Leonetti, di Mons. Biagio Musto, Vescovo di Sora-Aquino e Pontecorvo, di Mons. Emilio Baroncelli, Vescovo di Veroli, di Mons. Edoardo Facchini, Vescovo di Alatri, di Mons. Luigi Boccadoro, Vescovo di Montefiascone, e dell’Abate di Casamari.
Don Luigi Di Stefano, divenuto parroco della Cattedrale nel 1969, da subito si è preoccupato di conservare il culto di sant’Ambrogio e di incrementarlo con diverse iniziative. Si deve certamente a lui la ripresa della vita delle Confraternite che avevano “il diritto di stanga”, cioè il diritto di portare a spalla la macchina processionale con la statua del Santo Martire nella processione del primo maggio. Queste Confraternite avevano un esiguo numero di iscritti, e don Luigi, con la sua pazienza e con la sua costanza, è riuscito non solo a far tornare tanti uomini nelle Confraternite tradizionali ma anche a rimetterne in funzione alcune ormai dimenticate o a fondarne altre per la grande richiesta di uomini di iscriversi a questi pii sodalizi. Così nel 2016, al termine del suo servizio pastorale, aveva ormai la responsabilità di otto Confraternite (Santissimo Sacramento, Spirito Santo, Sant’Antonio di Padova, Madonna del Carmine, Madonna Addolorata, Madonna del Rosario, San Pietro Celestino, San Francesco di Paola).
Insieme al Vescovo Mons. Costantino Caminada (1962-1972), al Capitolo Cattedrale e al Collegio dei Parroci della città, iniziò ad incrementare la preparazione delle feste di maggio in onore di Sant’Ambrogio con una novena che si è andata arricchendo con gli anni, al punto che oggi è partecipata da centinaia e centinaia di fedeli, che ogni sera salgono in Cattedrale per assistere alla Messa celebrata dai diversi Parroci della città, presenti Confraternite, gruppi ecclesiali, associazioni sportive o culturali.
I tanti canti, le preghiere e la Via Martyris composti in onore di Sant’Ambrogio da don Luigi, accompagnano i giorni della festa e riescono a far diventare “un cuor solo e un’anima sola” tutta la città e tutti i devoti del Santo Martire.
Nel 1975, in occasione dell’Anno santo, l’Arcivescovo Michele Federici (1974-1980), accogliendo la richiesta del Capitolo Cattedrale e del Collegio dei Parroci della città, concesse che le Reliquie di Sant’Ambrogio (dopo l’esposizione del 1904 e del 1954) venissero esposte alla venerazione dei fedeli dalla sera del 13 agosto alla sera del 16 agosto.
Negli anni don Lugi, insieme al Capitolo cattedrale e al Collegio dei Parroci della città, si è fatto promotore dell’esposizione delle Reliquie di Sant’Ambrogio in diverse occasioni importanti. Nel 1979, per i 1675 anni dal martirio, le Reliquie, con il consenso dell'arcivescovo Michele Federici, vennero esposte dalla sera del 21 aprile alla sera del 2 maggio. Nella sera del 30 aprile vennero portate in processione. Nel 1989, per i 350 anni dell’istituzione della festa del 1° maggio, le Reliquie, con il consenso del Vescovo Angelo Cella, vennero esposte dalla sera del 25 aprile alla sera del 2 maggio. Nella sera del 30 aprile, presente il card. F. Arinze, vennero portate in processione.
Nel 2000, nell’Anno santo, le Reliquie, presente il Vescovo Salvatore Boccaccio (1999-2008) vennero esposte dalla sera del 25 aprile alla sera del 2 maggio. Nella sera del 30 aprile vennero portate in processione.
Nel 2004, per il 1700 anni del Martirio, le Reliquie, presente il Vescovo Salvatore Boccaccio, vennero esposte dalla sera del 25 aprile alla sera del 17 agosto. Vennero portate in processione nella sera del 16 agosto.
Nel 2008, per i 900 anni della costruzione della Cattedrale, le Reliquie vennero esposte dalla sera del 10 agosto alla sera del 17 agosto. Vennero portate in processione nella sera del 16 agosto alla presenza del Vescovo Ambrogio Spreafico (2008) che, prima della processione, aveva celebrato per la prima volta nella nostra Cattedrale;
Nel 2015, anno ambrosiano della pace a 70 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, le Reliquie, presente il Vescovo Ambrogio Spreafico, vennero esposte dalla sera del 25 aprile alla sera del 2 maggio. Nella sera del 30 aprile, vennero portate in processione.
Le feste dei 1700 anni del Martirio furono preparate fin dal 2001.
La mattina del mercoledì 21 aprile 2004, per dare inizio alla novena, circa 1300 ferentinesi, guidati dal Vescovo Salvatore Boccaccio, dal sindaco Avv. Piergianni Fiorletta, dall’Avv. Francesco Scalia, Presidente della Provincia, dai Parroci, dai Sacerdoti della città, in piazza San Pietro parteciparono all’udienza di San Giovanni Paolo II, il quale, il 27 aprile 2004, inviò al Capitolo cattedrale un bellissimo messaggio per commemorare Sant’Ambrogio ed invitare tutti a riscoprire il senso della fede cristiana (l’originale con firma autografa del Santo Papa si conserva nell’archivio capitolare).
Come ricordato le Reliquie di Sant’Ambrogio rimasero esposte dal 25 aprile al 17 agosto e, la sera del 16 agosto, vennero portate in processione da una folla di fedeli ed accolte trionfalmente da una città vestita a festa.
Dal XVII secolo la comunità civile ha fatto dono alla Cattedrale, in onore di Sant’Ambrogio, di oggetti preziosi. Nel 1639 la statua argentea, nel 1735 la macchina processionale, nel 1851 il Reliquiario per la processione della vigilia della festa, nel 1989 un calice.
La storia di questa città, una volta fedele ai falsi idoli, agli albori del IV secolo è stata resa cristiana dal sangue prezioso del Martire Ambrogio, per questo il suo culto è fede, è vita, è amore, è tradizione. Ogni buon ferentinate ripete: “Sant’Ambrogio è nostro, gelosamente nostro, per questo nessuno potrà strappare il suo nome dal nostro cuore e dalle nostre labbra”.
Sempre a Lui, che la difende, la città fedele rende, la perenne lode. Ed allora: “Ricordati, ricordati Ambrogio di noi. Ricordati, ricordati e prega per noi”!
Ristrutturazione della macchina processionale di Sant'Ambrogio martire
Associazione di Sant'Ambrogio martire in Rockford